‘Mbriachelle laziali o ciambelline al vino? Comunque le si voglia definire, tradizione e fantasia corrono di pari passo e si reinventano con 2 ingredienti speciali.
Le tipiche ciambelline al vino simbolo della tradizione della regione Lazio possono essere “nobilitate” se partiamo dall’utilizzo di prodotti d’eccellenza come il vino autoctono Nero Buono di Cori e l’olio extravergine di oliva monocultivar itrana.
I biscotti secchi tipici del Lazio che rappresentano la classica fine di un pranzo o di una cena in una fraschetta ai Castelli Romani o in una trattoria tradizionale del Lazio. Sono un dolce friabile e fortemente legato alla tradizione popolare e nonostante la loro estrema semplicità, riscuotono sempre un grande successo. Si tratta di dolci poveri e asciutti, una volta considerati di serie B, ma che oggi sono sempre più apprezzati. La loro nascita risale a tempi molto lontani, venivano realizzati con ingredienti semplici che erano presenti in tutte le case dei contadini.
Realizzate con il vino bianco o rosso, sono ottime “pucciate nel vino” o accompagnate semplicemente al caffè. Immancabile dolce natalizio, ormai si prepara tutto l’anno e nelle versioni più disparate. Sono biscottini friabili, dal genuino sapore dolce e vinoso che si presta in modo perfetto ad essere bagnato da altro vino … da cui l’epiteto di “ubriachelle” o ‘mbriachelle, detto alla romana.
Si offrono abbinate a vini sia secchi, sia liquorosi , da provare “inzuppate” in un vino tipico dei colli Pontini, come il Nero Buono “Enea”, vino biodinamico e biologico di prodotto dalle Tenute Filippi di Cori (LT) o uno degli altri vini tutelati dal Consorzio Volontario per la Tutela e la Valorizzazione dei Vini Doc Cori, di cui l’azienda fa parte.
Tenute Filippi è un’azienda che nasce con la produzione di ortaggi biodinamici circa due decenni fa per mano di Gianpiero e Tiziana che con amore e passione si dedicano personalmente alla coltivazione delle verdure, nel pieno rispetto delle stagionalità e senza l’uso di nessun tipo di pesticida. Da circa quattro anni, si è aggiunto a loro, il figlio Matteo, laureato in enologia, che ha ripreso in mano i vigneti ereditati dal nonno e, sempre nell’ottica della biodinamicità, ha riportato in auge la vigna puntando sulla riqualificazione e valorizzazione dei vitigni autoctoni della zona di Cori. Il Nero Buono è uno di questi; le sue origini sono pressoché sconosciute ma non vi sono altri luoghi dove viene coltivato oltre al territorio di Cori, caratteristico per la sua origine vulcanica e dal microclima particolare; le colline infatti sorgono tra i monti Lepini e si rivolgono al mare , posizione ideale che conferisce al vino ottenuto dal vitigno Nero Buono una certa sapidità ed un forte sentore di frutti rossi e marasca.
Le ciambelline al vino possono essere aromatizzate in vario modo. Ad esempio con cacao, oppure cannella, oppure mandorle tritate, da utilizzare nella ricetta al posto dei semi di anice. Questi ultimi sono l’aroma più tradizionale, ma si possono ottimamente sostituire (e in effetti lo sono sempre più spesso) con uno o due cucchiai di liquore all’anice.
Ricette
Vuoi provare una ricetta semplice e gustosa? Un bicchiere per misurare gli ingredienti, stessa quantità di vino, farina e zucchero e aromatizzate a piacere. Una volta ottenuto l’impasto, crea dei “filoncini” di pasta e chiudilo a cerchietto. Rotolali delicatamente nello zucchero semolato e cuoci a 160° per una ventina di minuti….
Questa invece è la ricetta dello chef Fabio Campoli, provala e se vuoi e inviaci le foto delle tue ciambelline!
- 1 cucchiaio di semi di anice
- 1 bicchiere di vino bianco o rosso
- 1 bicchiere di olio extravergine d’oliva
- 1 pizzico di bicarbonato (opzionale)
- 1 bicchiere di zucchero semolato (oltre a quello per la copertura)
- Farina q.b.